Eco Products & Services

OLIO DANTE: UN PRODOTTO TIPICO DI QUALITA' SU GAMBERO ROSSO CHANNEL

A più di cinquant'anni dal primo Carosello Rai, Olio Dante torna in TV con un'operazione innovativa di product placement televisivo sulla piattaforma satellitare SKY. L'olio degli italiani sarà protagonista della nuova serie "Semplicemente MonnyB" in onda ogni martedì e sabato alle 21,30 su Gambero Rosso Channel, leader editoriale nell'enogastronomia di qualità. Il programma - realizzato da Canale Multimedia e condotto da Monica Brenna, food blogger ed autrice de "La cucina senza tempo (da perdere)" - prevede 12 puntate inedite con 5 repliche settimanali fino al mese di giugno.
Olio Dante è stato il primo prodotto alimentare ad essere protagonista di un product placement - spiega Biagio Mataluni, Presidente degli Oleifici Mataluni - in una trasmissione televisiva RAI. Oggi, forti dell'esperienza maturata nel 2010 alla Prova del Cuoco, ci apprestiamo a realizzare una vera e propria evoluzione del concetto di product placement, operando in perfetta sinergia con la produzione e con la conduttrice che utilizza i nostri prodotti anche in famiglia". L'ufficio comunicazione di Olio Dante ha ideato, in collaborazione con la divisione multimediale del Gruppo Grafico Editoriale G. Canale, attività mirate al posizionamento del prodotto non solo all'interno del programma ma soprattutto in contesti di vita quotidiana, in modo da agire sull'interesse attivo dei telespettatori e sensibilizzare i consumatori sull'importanza dell'educazione alimentare.

(Fonte: Il Sannita.it, n.80 sabato 16 Aprile 2011)


DETERSIVI ECOLOGICI WINNI'S

Da qualche giorno - era ora - girano in tv spot che pubblicizzano i detersivi ecologici Winni's prodotti da Madel, leader nella home and personal care con marchi noti quali Deox o Pulirapid.

Winni’s è una linea ecologica completa per il bucato e la pulizia della casa che deve sottostare a 4 requisiti fondamentali:

- contenere solo tensioattivi di origine vegetale, facilmente e velocemente biodegradabili;
- non contenere fosforo o derivanti, utilizzare solventi solo di derivazione naturale e profumi senza allergeni;
- essere ipoallergenico, cioè studiato per ridurre al minimo la possibile insorgenza di allergie e nichel tested;
- avere qualità uguale o superiore ai leader di mercato e lo stesso posizionamento prezzo al pubblico.

Nello spot i protagonisti sono i bambini, le generazioni future alle quali va conservato lo stock di risorse esauribili di cui attualmente disponiamo; lo spot sottolinea come i detersivi ecologici abbiano lo stesso prezzo dei detersivi tradizionali andando a sfatare il pregiudizio che li vuole come più costosi.
Da sempre etichettati come prodotti di nicchia, per una clientela di elitè, disposta a pagare molto in più per avere a cuore le sorti dell'ambiente, grazie al battage pubblicitario e all'ingresso nella grande distribuzione, negli scaffali insieme ai detersivi tradizionali, i detersivi ecologici fanno il loro ingresso nei prodotti di massa pur differenziandosi per il fatto di presentare alcuni attributi di qualità ambientale, garanzia di sicurezza anche per la salute umana.
La qualità ambientale di un prodotto fa riferimento a caratteristiche oggettive del prodotto (nel nostro caso assenza di nichel, presenza di tensioattivi di natura vegetale e così via) che fanno parte direttamente di un dato prodotto e caratteristiche soggettive che fanno riferimento a caratteristiche percepite dai consumatori (nel nostro caso il consumatore dovrà percepire di star acquistando un prodotto che garantisce l'efficacia dei detersivi tradizionali con la tutela dell'ambiente). La relazione tra queste due dimensioni determina la valenza economica della qualità ambientale e dunque identifica quest'ultima come un possibile driver di crescita per le imprese ( e dunque fattore di business).
Nel consumatore c'è ancora scarsa conoscenza in merito al significato dell' Ecolabel, per esempio; i prezzi dei detersivi ecologici sono spesso troppo elevati e costituiscono una barriera d'acquisto; nei punti vendita GDO non svolgono ancora un ruolo prioritario. 
A fronte di questi elementi negativi che condizionano le scelte d'acquisto, v'è da dire che creare valore significa anche utilizzare il fattore informazione. 
Attraverso il packaging, il branding e l'adversiting possono essere trasferiti ai consumatori segnali di qualità, per caratterizzare un determinato modello di consumo orientato alla sostenibilità che non sia modo elitario di distinzione e di differenziazione dalla massa, ma sia piuttosto stile di vita.




ECO - COSMESI: BIO ACTIVE DI GARNIER

Garnier, uno dei più importanti marchi della grande distribuzione, leader nel mercato della bellezza con una vasta gamma di deodoranti, creme, tinture per capelli, shampoo e tanto altro, lancia una gamma completa di prodotti ecologici: BIO ACTIVE.
Chiariamo subito che la vera sostenibilità ed ecocompatibilità del prodotto non consiste solo nell'utilizzo di materie prime naturali non chimiche (ed infatti i prodotti non contengono oli minerali, parabeni e coloranti) ma anche nell'essere dotati, ad esempio, di certificazione ISO 14001. Secondo questo standard di certificazione, un organismo terzo ed indipendente ha accertato che i prodotti sono conformi ai requisiti contenuti nello standard stesso. La certificazione ISO 14001 non è obbligatoria ma è frutto della scelta volontaria di Garnier di dimostrare ai suoi clienti (e a tutti i suoi interlocutori: investitori, fornitori, concorrenti, ecc) di avere un sistema di gestione ambientale finalizzato a minimizzare gli impatti ambientali dei propri processi produttivi. Lo standard ISO 14001, infatti, non è una certificazione di prodotto ma di sistema e dimostra l'impegno di Garnier profuso nel miglioramento continuo delle proprie performances ambientali mediante l'introduzione di un sistema di gestione ambientale.
Anche il packaging è light: ridotto al minimo, utilizza materie seconde, ovvero materie provenienti da riciclo. I cartoni utilizzati aderiscono al Programma della FSC Forest Stewardship Council, organizzazione internazionale indipendente che garantisce la gestione sostenibile delle foreste. 
Ed infatti, Garnier, per enfatizzare l’importanza della certificazione FSC e renderla chiara al consumatore finale, appone su tutti i prodotti il logo FSC scrivendo: “Il cartone utilizzato per questa confezione deriva da un legno certficato FSC, garanzia di una gestione sostenibile delle foreste , rispettosa dell’uomo e della natura!”.
La linea Bio Active è davvero completa - latte detergente, crema intensiva idratante, crema antirughe, struccante occhi - ed anche economicamente accessibile: ciò sfata l'eco pregiudizio per il quale i prodotti ecocompatibili sono dati per costosi ed inaccessibili.
Se finora lo slogan vincente di Garnier è stato: Prenditi cura di te, potremmo, grazie alla linea Bio Active, dargli un valore aggiunto e modificarlo in Prenditi cura di te e del tuo ambiente.




10 Aprile 2011

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IL GREEN MARKETING

Nuove sfide si pongono per le imprese che vogliono mantenersi competitive sul mercato: tra queste, la più impegnativa riguarda la crescita della sensibilità verso i temi ambientali e la pressante richiesta di qualità ambientale da parte dei consumatori. 

Sempre più consumatori di beni e/o servizi sono disposti,infatti, a pagare in più per avere prodotti ecologici, che minimizzano l'impatto ambientale lungo tutta la filiera produttiva (dalla "culla" alla "tomba").

Il green marketing è una strategia per sviluppare e promuovere prodotti verdi, per informare i clienti che hanno a che fare con un'impresa responsabile che usa nel ciclo produttivo energie rinnovabili, che ricicla gli scarti di lavorazione e che ha un codice etico o redige un bilancio sociale.

Qualche anno fa sono stata co-autrice di una pubblicazione sul tema dal titolo "Il green  marketing a vantaggio dell'impresa" nel n.3 del 2007 dell'autorevole rivista Economia e Ambiente.  La pubblicazione metteva in evidenza come l'impresa possa sfruttare le nuove opportunità provenienti dall'aumentata coscienza ecologica del consumatore per migliorare la propria immagine e promuovere i propri prodotti con un adeguato green marketing mix che si basa sulle tradizionali 4 leve del marketing (le c.d. 4 P: price/prezzo - promotion/promozione - placement/distribuzione - product/prodotto) variamente combinate ed integrate tra loro per comunicare il comportamento ambientale ed etico - sociale di impresa.

La pubblicazione è disponibile al link sottostante.


9 Aprile 2011


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LE ECO BORSE PER GLI ACQUISTI


Ridurre gli imballaggi è un comportamento sostenibile e lo si può fare acquistando confezioni formato famiglia rispetto a quelle monodose, riutilizzando le borse per la spesa e servendosi di quelle biodegradabili o di tela invece di quelle in plastica. 

Gli italiani sono tra i massimi utilizzatori europei di shopper in plastica, con un consumo medio annuale di 24 miliardi di buste, quasi 400 a testa; quasi il 30% di questi sacchetti diventa rifiuto ed occorrono almeno 200 anni per decomporli. 

Nei mari sono causa di mortalità per delfini, balene, foche, tartarughe marine, ma anche uccelli marini che, scambiandole per meduse o prede, finiscono per ingerirle morendo soffocati o per danni irreparabili all'apparato digerente. 

Sul Corriere della Sera del 21 Dicembre 2010, Carlotta De Leo scrive che stilisti e designer sono già al lavoro per rendere le borse riutilizzabili un gadget alla moda. L'olandese Susan Bijl, per esempio, propone le New Shoppingbag, ecologiche, pieghevoli e realizzate con lo stesso nylon usato per paracadute e vele. Il risultato è una borsa leggera e colorata, impermeabile e resistente. 

Già nel 2007 anche la stilista di Luis Vuitton, la britannica Anya Hindmarch ha lanciato “I'm not a plastic bag”, una linea di buste per la spesa in cotone (20 mila esemplari in vendita a meno di 8 euro nei grandi magazzini Selfridges) che sono diventate un introvabile oggetto di culto in Gran Bretagna e che su Ebay oggi raggiungono anche le 200 sterline. 

Tra i marchi ecosostenibili è da segnalare anche Ecoist che già spopola tra le star del cinema: borse realizzate a mano con i pacchetti vuoti delle caramelle, gomme da masticare e altri materiali di scarto. Per ogni borsa acquistata, parte del guadagno viene utilizzato per piantare alberi. In rete, sui siti eco craft è facile imbattersi in diversi tutorial, cartamodelli e descrizioni per confezionarsi da sole una sporta in tela o juta riciclando i vecchi jeans o vecchie t – shirt.




9 Aprile 2011

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IL SAPONE VEGETALE ALBA: UN ECO PRODOTTO PER MILLE USI


"Luce grigia i tuoi occhi, dolci gocce dell’alba sulle colline scure". Prendo a prestito questi meravigliosi versi di Cesare Pavese per parlare di Alba, ma non come inizio del giorno, ma come ....sapone per il bucato!
Alba è un sapone vegetale, ecologico, che nasce per il bucato ma che si presta a molteplici usi.Alba si può facilmente reperire sugli scaffali dei supermercati di tutte le catene di distribuzione e nei negozi di drogheria e prodotti per la casa (ammesso che ce ne siano ancora, fagocitati dal blob divorante dei centri commerciali). 
Il sapone si presenta come un panetto gelatinoso di colore giallo – arancione – marrone avvolto in carta trasparente riportante una dicitura del tipo 100% vegetale. Viene anche indicato come “Sapone biologico”.
Questo è stato uno dei motivi per cui ho cominciato a pensare che si potessero sperimentare degli usi alternativi per la pulizia e l’igiene della casa e perché no, anche della persona.
Tralasciando l’uso  per il quale è nato, ovvero per ottenere un bucato fresco e pulito, vi parlerò degli altri usi che ho sperimentato, a dimostrazione che si tratta di un prodotto veramente versatile, oltre che, e di questi tempi giova, economico.
Per non parlare, repetita iuvant, del suo essere “amico dell’ambiente”: completamente biodegradabile e non aggressivo per la salute umana e degli ecosistemi.
L’unica accortezza preliminare, prima di qualsiasi uso qui suggerito o da voi sperimentato in prima persona, è di sciacquarlo bene con acqua abbondante perché tende ad opacizzare le superfici.
Un primo uso l’ho sperimentato in cucina: ne ho preso un pezzo (si stacca molto facilmente essendo di consistenza morbida e gelatinosa)  e l’ho steso direttamente sulla piastra che si usa per arrostire la carne. L’ho spalmato per bene strofinando: si è  sgrassata in pochissimo tempo e con poca fatica.  Poi ne ho preso un altro pezzo e l’ho sciolto in poca acqua calda ottenendo una “pappetta” che ho usato per il piano cottura.
L’ho usato anche in bagno: sempre sciolto in acqua calda per lavare i sanitari ma anche pettini e spazzole od altri accessori che vanno a contatto con la pelle e tutti gli annessi cutanei (forbicine, limette, ecc). Tutti sappiamo che si tratta di oggetti sui quali i batteri proliferano velocemente se non siamo invece noi più veloci a pulire.
E’ ottimo per le cose utilizzate dai bambini piccoli poiché non contiene nessun agente chimico e quindi non è aggressivo per la pelle.




Infine, l’ho anche utilizzato come lavapavimenti sempre sciolto in acqua calda. Ne ho inserito un pezzetto in un flacone vuoto che ho riempito con acqua calda. Ho agitato ed ho ottenuto un lavapavimenti dalla consistenza liquida ed opaca.

Dopo averlo steso sui pavimenti e aver sciacquato abbondantemente, lascia un gradevole profumo di sapone di marsiglia. Quel profumo di una volta, quello delle case povere, decorose ma linde delle nostre nonne e bisnonne.


9 Aprile 2011

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